Il centro antiviolenza "La Fenice" pronto a riaprire

TERAMO – Buone notizie per il centro antiviolenza “La Fenice”, che grazie alle donazioni ricevute, è pronto a riaprire. Grazie all’attività di raccolta fondi promossa dal vicepresidente con delega alle politiche sociali, Renato Rasicci, e alla sensibilità di tanto soggetti pubblici e privati (Bls, Banca Popolare, dipendenti pubblici, i gruppi consiliari della Provincia che su proposta della consigliera Rita Ettore hanno rinunciato al loro budget (13 mila euro), il consiglio comunale di Roseto; il Bim per citarne alcuni) “La Fenice” potrà riprendere il suo delicato lavoro nelle prossime settimane, non appena le strutture amministrative avranno completato l’iter per la riattivazione delle collaborazioni con le figure professionali necessarie (psicologhe, assistenti sociali, avvocati). La manifestazione “Insieme per la Fenice” si sta svolgendo all’Università di Teramo, nell’ aula conferenze di Scienze della Comunicazione, alla presenza del rettore, Luciano D’Amico e delle numerose donne,  Fiammetta Ricci CPO Ateneo, Desireè Del Giovine CPO Provincia, Anna Pompili consigliera di Parità, dell’assessore provinciale alle pari opportunità, Eva Guardiani e delle tante associazioni e istituzioni che hanno aderito all’iniziativa. Stasera, al Fortino della Specola, cena e spettacolo di beneficenza a favore del Centro Antiviolenza. Stamattina anche il presidente della Provincia Valter Catarra è intervenuto all’iniziativa “Donne in prima linea” organizzato dalle Commissioni pari opportunità della Provincia e dell’Università e dalla Consigliera di parità per riflettere sulla violenza di genere e per sostenere il Centro antiviolenza La Fenice. Il presidente ha ricordato che i Centri sono a rischio chiusura in tutta Italia per il mancato finanziamento del Piano nazionale sulle pari opportunità e per i tagli “enormi” ai trasferimenti agli enti locali: ad oggi, dopo un primo contributo da parte del Governo e della Regione, La Fenice, viene sostenuta solo dalla Provincia che a dicembre ha dovuto azzerare interi capitoli di spesa. Catarra ha anche proposto l’inserimento della “Fenice” tra i progetti finanziabili all’interno dei piani degli Ambiti sociali con fondi regionali.